13 Settembre 2021
Con Covid dimezzato il numero di case comprate dagli immigrati
Dai dati dell’Osservatorio immigrati e casa di Scenari immobiliari è emerso che nel biennio 2020-2021, a causa dell’emergenza dovuta al Coronavirus, ci sono state circa 56mila compravendite immobiliari da parte dei cittadini di altri paesi residenti in Italia, in calo di quasi la metà rispetto al biennio precedente. Infatti, nel 2018-2019 le compravendite residenziali da parte di stranieri sono state 106mila, con un fatturato complessivo di 9,3 miliardi di euro. Ma ecco i numeri nel dettaglio:
- Nel 2020 si sono registrate 26mila compravendite di abitazioni da parte di cittadini stranieri, con un calo del 52,7% rispetto al 2019, un fatturato di 2,2 miliardi di euro (-54,2% in un anno) e una spesa media per l'abitazione intorno agli 85mila euro.
- L’incidenza delle compravendite di immigrati sul totale delle compravendite è calata al minimo storico del 4,8%, (nel 2019 era stata circa il 9%, mentre il massimo si era realizzato nel 2007, quando il 17,3% degli acquisti complessivi era stato realizzato da stranieri).
- Per il 2021 si stima una ripresa degli acquisti da parte di immigrati con 30mila compravendite, (+15,4% rispetto al 2020), associata a un fatturato di 2,5 miliardi di euro (+13,6% rispetto al 2020).
- Lo scoglio del 2020 è superato, anche se rimangono le difficoltà di accesso al mutuo: gli stranieri raramente hanno il 50% del prezzo in contanti necessario per l'acquisto; inoltre, non sempre ci sono sufficienti garanzie per il pagamento del mutuo anche se, nella realtà, è spesso il nucleo familiare che aiuta chi ha sottoscritto il prestito.
- Per il 2022, ferma restando la ripresa economica sostenuta dal Recovery Fund e un’epidemia sotto controllo, le previsioni sono positive e vanno verso un recupero del livello delle compravendite pre-pandemia.
- Buona la domanda per case di dimensione compresa fra 75 e 100 metri quadrati, ma soltanto un acquisto su cinque rientra in questa fascia, mentre la superficie media acquistata, a livello nazionale, è stabile attorno ai 55 mq nel 2020.
- Nei capoluoghi gli immigrati si spostavano dalle zone ad alta densità di stranieri per comprare in quartieri abitati da italiani ma ora questa tendenza si è bloccata.
- L’acquisto localizzato fuori dalla città è passato dal 50% del 2019 al 56,2% nel 2020 e si stima ancora in crescita per il 2021 (57%); l’acquisto in zona periferica è mutato dal 34% al 35%, quello in zona semicentrale dal 5% al 4,3% e in quella centrale dal 4,8% al 3,7%, dati che indicano un peggioramento delle possibilità di acquisto.
- Gli acquisti di stranieri si distribuiscono prevalentemente al Nord con il 77%, al Centro con il 19%, al Sud e nelle Isole con il 4%. Nel 2020 il 64% vive in affitto, mentre il 7,4% abita presso il luogo di lavoro e il 7,6% alloggia presso parenti o altri connazionali, infine il 21% vive in una casa di proprietà. Nel 2021 continua la tendenza dell’anno precedente, con un aumento della componente dell’Europa dell’Est che passa dal 68% al 70%, il cui ruolo chiave sul mercato degli acquisti è sostenuto dalla crescente integrazione di queste nazionalità.
- Sono in calo o stabili gli stranieri provenienti dagli altri Paesi, specie gli acquirenti di nazionalità cinese e indiana, rispettivamente al 9,5% e al 10,4%.
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